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L'avevo promesso gia' da qualche mese: c'e' una mia ex-collega che si e' trasferita per lavoro in Svizzera, non molto lontano dalle mie "rotte" classiche, e, vista la stagione, quello passato poteva essere l'ultimo week-end buono per andare a farle visita e scorrazzare impunemente attraverso le Alpi in moto senza rischiare di trovare troppa neve.

Cosi' sabato mattina mi sveglio (come al solito: mi serve per decidere se andare al lavoro in macchina o in moto) con l'infallibile bollettino meteo della radio della Svizzera Italiana. Danno tempo incredibilmente buono per tutto il week-end, ma le temperature delle ore 7 rilevate sul S.Bernardino e sul Gottardo coincidono: -2. Meglio non partire troppo presto ....

Cosi' me la prendo con comodo, e, sotto un cielo che nel frattempo e' diventato tersissimo dopo lo svanire delle ultime brume mattutine, sono alla frontiera svizzera verso le 11:30. Entro subito in autostrada, entusiasta per i colori autunnali che tutti i boschi intorno cominciano a prendere.

Avevo deciso di fare il S.Bernardino: e' sempre una bella strada, anche se il S.Gottardo sarebbe piu' diretto. Pero' non sopporto quei 17 Km di tunnel, con quell'aria pestifera che in moto non puoi evitare di respirare, la temperatura che sale all'inverosimile, etc, etc. Daltronde non sono sicuro che il passo sia aperto: lassu' ha gia' nevicato. Prima che l'autostrada si biforchi, a sinistra S.Gottardo, a destra S.Bernardino, c'e' pero' un cartello indicatore, con anche il significativo cartellino verde: S.Gottardo: APERTO. Ho duecento metri esatti per decidere, e a 130 km/h (si, lo so, vuole dire 10 km al di la' del limite in Svizzera), 200 metri passano svelti ... Vada per il Gottardo.

E non mi sono pentito: salendo da Airolo la vista sul paese e' splendida; verso ovest, sotto il cielo limpidissimo, il panorama spazia sulla Val Bedretto e il Nufenen pass con la prima infarinata di neve. Sulla strada il traffico e' nullo, l'asfalto e' bello pulito, e quindi mi diverto una cifra su quei bei curvoni larghi e senza fine. Dopo il passo rientro in autostrada, e vado veloce verso Altdorf. Altdorf significa una sola cosa: Klausenpass ! Mi costringe ad una lunga deviazione, ma sarebbe un peccato non salire lassu' con questa splendida giornata. Una goduria: i larici sono gia' quasi tutti ingialliti, le betulle fanno la loro parte, con un'altra tonalita' di giallo. Il resto lo fanno i rari aceri, i castagni e la nebbiolina in fondovalle, che una volta in cima, e' come la superficie di un lago, tutto bianco. L'ho scoperto da poco, ma devo confessare che il Klausen sta entrando di prepotenza nella lista dei miei passi preferiti.

Una brutta sopresa: stanno rifacendo la protezione laterale, e l'approccio e' radicale, cioe' stanno rifacendo tutto, guard-rail e paline di sostegno. Peccato che fossero arrivati esattamente a meta' del lavoro, che non vuole dire fino a meta' strada, ma esattamente a meta' lavoro: cioe' c'erano tutti i sostegni nuovi, ovvero la parte verticale della protezione, ma mancava completamente la parte orizzontale, cioe' il guard-rail vero e proprio ! Non male per una strada che in parecchi punti offre un fantastico strapiombo di circa 300 metri (a occhio), e l'avevo proprio a destra, salendo ! Basta non cadere ... SMario, ti ho pensato in quelle curve %^). Decisamente pericoloso ... Strano, perche' in Svizzera sono sempre molto attenti e precisi su queste cose.

Riprendo l'autostrada dopo Glarus, una sosta veloce per mettere qualcosa sotto i denti, e via di nuovo in direzione Zurigo, Baden, Brugg e infine Riniken, la mia meta per la sera. Purtroppo il ristorante dove la mia amica voleva portarmi e' chiuso di sabato (sono convinto che sia uno dei pochi ristoranti al mondo ad avere come giorno di chiusura il sabato), ma troviamo comunque un validissimo sostituto: l'enorme filetto di cavallo e le sue montagnette di contorni vari sono ottimi, e cosi' e' anche la birra locale che innaffia il tutto. Naturalmente finiamo la serata in un baretto che ci da' la possibilita' di raggiungere il giusto numero di birre, in ottemperanza alle ferree tradizioni del posto ... e non solo %^) (Giobia docet).

Rientrando, una simpatica sorpresa: la sella, le borse e la carena della Grigiona sono candidamente ricoperte da uno spesso strato di .... ghiaccio, si, e' inequivocabilmente ghiaccio; il nastro riflettente l'ho messo solo sul retro delle krauser, non puo' essere lui a luccicare cosi' ! Quest'anno e' la prima sera che gela, qui a Riniken ... e sono solo le 24:00 ....

Il cambio dell'ora legale regala un'ora di sonno in piu', che fa sempre piacere, e cosi' la mattina dopo salto in sella non appena la nebbia notturna comincia a diradarsi, verso le 10:00. La Foresta Nera e' a pochi km, la tentazione e' troppo forte; e cosi' vado in direzione di Basilea per qualche chilometro, attraverso un bellissimo panorama agreste: fattorie, campi, qualche villaggio dove il tempo sembra essersi fermato. La strada e' un piacevole saliscendi fino alla periferia di Basilea, dove cominciano gradatamente ad apparire le prime fabbriche. Svolto veloce in direzione Nord, entrando in Germania. Splendida la 317, fino a Titisee, che attraversa la bassa Foresta Nera. Traffico poco o nullo, panorami incantevoli e i colori della vegetazione accesi dal limpido sole di fine mattinata. Devo solo rallentare in qualche curva in ombra, dove la brina al lato della strada e l'asfalto umido mi invitano alla prudenza. In un paio di paesi, verso le 12:00, vedo un termometro: segna +7; niente male, e per fortuna che c'e' un bel sole.

Faccio una sosta a Titisee per due passi tra i turisti, un'occhiata alle vetrine e una al bel laghetto. Gia' che ci sono faccio anche un po' di shopping, riempiendo una mezza-krauser con un paio di bretzel giganti, 3 qualita' di wurstel diverse, una mattonella di speck, una mattonella di prosciutto affumicato della Foresta Nera, qualche panino aromatizzato ... giusto 2 cosucce. Tra parentesi: vi sto scrivendo da casa, il lunedi' sera, e spediro' il malloppone domani. [Sbagliato: per colpa di un floppy che ha deciso di giocare a Pollicino con i suoi settori sulla strada da casa all'ufficio, riesco a mandarlo solo oggi, mercoledi'. N.d.R.]. Ho appena finito di degustare gli esiti di un matrimonio inconsueto: stamattina prima di uscire di casa ho messo a bagno una bella manciata di cannellini bianchi di Montepulciano (By Il Pulcino) che sono poi andati a nozze stasera con un paio di salsicciotti affumicati (By Black Forest).

Beh, il matrimonio e' riuscitissimo ! W l'Europa %^9

Da Titisee prendo la 315, in direzione sud-est, verso il lago di Costanza. Un po' di difficolta' a districarmi tra le mille strade nei dintorni di Shaffausen, e poi rimango un po' deluso dalla 31, che costeggia il lago di Costanza sulla riva nord: pochi gli scorci panoramici sul lago, la strada e' molto larga e c'e' parecchio traffico per via di tutti gli inscatolati domenicali che tornano a casa. Tutto il mondo e' paese, specie dopo una bella domenica di sole.

Arrivo cosi' verso le 17:30 a Lindau: uno dei miei posti preferiti. Giusto il tempo di fare due passi e scegliere un ristorantino che mi ispira. Ho fatto un po' di ore in sella, e ho proprio bisogno di scaldarmi. Benedetta sia quella BOLLENTE (e ottima) zuppa di zucca ! E naturalmente sia benedetta anche la grigliata mista che l'ha seguita ..... %^9

Riaccendo il motore della Grigiona che e' orma buio pesto, manca poco alle 19:00. Da qui in poi mi aspetta solo buio, autostrada e un po' di freddo. Il cielo e' sempre sereno, ed e' bellissimo l'effetto del cielo stellato mentre affronto le curve dell'autostrada del S.Bernardino.

Alle 22:00 circa passo dal baretto a Besozzo, il "Lucio's", dove incontro subito SMario che rientra da una pizza con gli amici.

Un gran bel giro, niente da invidiare alla versione estiva, anzi, la tavolozza di Mr autunno lo rende appetibilissimo anche in questa stagione. In totale poco piu' di 1000 km in due giorni. Peccato l'autostrada, ma le giornate ormai sono corte ....

Non ho idea di che temperatura ci fosse sui vari passi che ho fatto (e non la voglio neanche sapere %^), ma ad uso e consumo degli arditi che si stanno preparando all'Elefantentreffen, questo era il mio equipaggiamento:

Mai sofferto il freddo, se non un po' alle mani (sto pensando seriamente alle manopole riscaldate ...) e qualche spiffero fastidioso nel casco quando l'aria era proprio gelida.

Vediamo se questo sara' davvero l'ultimo week-end tutto in moto per questa stagione. Se il tempo va avanti cosi, non e' detto ....